11 Settembre – 11 Ottobre 2020
Bagnacavallo, Ex Convento di San Francesco
Presso gli spazi del monumentale Convento di San Francesco, venerdì 11 settembre 2020 inaugura la mostra “NON GIUDICARE”, promossa dal Comune di Bagnacavallo per la Festa di San Michele 2020 (dal 25 al 29 settembre) e organizzata dal collettivo MAGMA.
Il progetto, a cura di Viola Emaldi, prende spunto dalla tradizionale devozione per l’arcangelo Michele, patrono della città e oggetto di un culto diffuso, per indagare, attraverso l’arte contemporanea, l’attualità della simbologia che accompagna questa figura.
Nell’iconografia cristiana siamo abituati a vedere San Michele solitamente raffigurato nelle sembianze di guerriero armato: la spada stretta nella mano destra, simbolo di intelletto, ci informa che il giudizio deve essere severo ma pur sempre “giusto”, ossia proiettato verso l’unità fra le parti in causa; la bilancia sollevata con la sinistra esorta invece a mettere ordine e armonia fra gli opposti, ricordandoci il suo ruolo di grande equilibratore. Michele, “chi è come Dio?”, ci invita a cercare l’equilibrio tra i piatti della bilancia del bene e del male. Attraverso la sua figura ci sprona a farlo essendo consapevoli che tali estremi sono sempre legati l’uno all’altro e dunque il giudizio su di essi, simboleggiato dalla spada, dev’essere sempre rivolto verso un’armonia superiore che inevitabilmente trascende il mondo in cui viviamo.
Bianco-nero, bene-male, maschile-femminile, luce-ombra, positivo-negativo, discesa-risalita; spesso noi consideriamo le polarità che contraddistinguono il mondo come fossero tagliate perfettamente a metà. Eppure, osservando meglio, potremmo vedere che in realtà ogni estremo, proprio come nel simbolo del Tao, contiene già in sé il germe dell’altro. L’esortazione che viene enunciata dal titolo, quindi, è di NON GIUDICARE le persone e le cose in base a quello ci è possibile vedere nell’attimo, poiché qualsiasi valutazione di merito che dia l’impressione di poter essere valida per sempre, in realtà è già in marcia per diventare il proprio opposto. Nelle manifestazioni attuali del male non vediamo il bene di domani, così come nel bene di oggi non riusciamo a scorgere il potenziale male futuro. NON GIUDICARE, pur dovendo inevitabilmente farlo, diventa, così, quasi una pratica meditativa, di ardua ma fondamentale applicazione, nel travagliato viaggio verso la conoscenza di sé.
Questa è la prospettiva che l’esposizione vuol suggerire, affidando la riflessione ad artisti visivi contemporanei fortemente legati al nostro territorio per nascita o ragioni di vita. Una selezione che comprende 15 artisti nati nei decenni che vanno dai ’60 agli ’80 in Romagna, o che qui hanno deciso di stabilirsi per portare avanti la propria personale ricerca; anche artisti che in Romagna non vivono più ma che mantengono un particolare rapporto con la loro terra d’origine. Un percorso attraverso tre generazioni di artisti, dai nomi conosciuti a livello internazionale come Bertozzi & Casoni nati negli anni a cavallo tra i ’50 e i ’60 fino al più giovane Enrico Minguzzi nato all’inizio degli ’80. Una scelta che racchiude uno spaccato della sensibilità che anima la ricerca visiva contemporanea con radici romagnole.
In mostra troviamo opere caratterizzate da una forte componente concettuale e da un’estetica elegante e ragionata; dai collage di Sergia Avveduti alle composizioni di David Casini fino al lavoro di Italo Zuffi. Una maestria tecnica accompagnata da una poetica potente come nella sequenza di grandi affreschi strappati presentata da Nicola Samorì, a volte cruda – come nel caso di Yuri Ancarani – altre ribelle/contro, spesso al femminile – ne sono un esempio i lavori di Stefania Galegati o di Chiara Lecca.
Un percorso espositivo che attraversa una molteplicità di medium, tipica delle espressioni artistiche contemporanee e che raccontano il territorio fisico o mentale di provenienza, dai materiali caldi lavorati a mano – come le ceramiche di Andrea Salvatori – all’impiego di tecnologie digitali. Dal disegno – è il caso di Alessandro Pessoli – alla pittura, dalla scultura all’installazione – si veda l’intervento ad hoc di Marco Samorè, dalla fotografia di Silvia Camporesi al video, senza dimenticare la performance, che nel lavoro di Alessandro Roma si fonde con la scultura.
Accomuna il lavoro di tutti una sensibilità diffusa e spirituale che a livello estetico e formale si traduce in opere in cui l’idea che ne è alla base domina la materia e l’espressione.
Il percorso espositivo investe il primo piano dell’Ex Convento con le due gallerie monumentali e le sale adiacenti. I visitatori verranno dotati di mappa cartacea con codici QR per l’ascolto di brevi tracce audio di guida alla lettura delle opere.
ARTISTI:
Yuri Ancarani
Sergia Avveduti
Bertozzi & Casoni
Silvia Camporesi
David Casini
Stefania Galegati
Chiara Lecca
Enrico Minguzzi
Alessandro Pessoli
Alessandro Roma con Paola Ponti
Andrea Salvatori
Marco Samorè
Nicola Samorì
Italo Zuffi
11 settembre – 11 ottobre 2020
Ex Convento San Francesco
Via Luigi Cadorna, 14, 48012 Bagnacavallo (RA)
Conferenza Stampa giovedì 10 ottobre, ore 11,30
Apertura venerdì 11 settembre, ore 18-23.
Presentazione catalogo venerdì 25 settembre, ore 18.30
Orari:
Dal martedì al venerdì ore 18-23
Sabato ore 16-23
Domenica ore 10-12.30 e 15-21 (lunedì chiuso).
Durante la festa S.Michele (25-29 settembre) osserverà orari straordinari:
Sabato 26 settembre 10-12 e 15-24
Domenica 27 settembre ore 10-24
Lunedì 28 settembre ore 18-24,
Martedì 29 settembre ore 10-12 e 15-24
Gli accessi, a ingresso libero, saranno contingentati.
Nature in quiete
sguardi d’artista sul paesaggio
4 settembre/10 ottobre 2020
A cura di Giovanni Gardini
Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, Via Santa Maria dell’Angelo, Faenza (Ra)
In occasione di Made in Italy 2020 mostra mercato della ceramica italiana, nella suggestiva cornice della chiesa di Santa Maria dell’Angelo, il Museo Diocesano di Faenza ha organizzato, in collaborazione con il Comune di Faenza e l’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Ravenna-Cervia, l’evento espositivo Nature inquiete. Sguardi d’artista sul paesaggio una mostra sul delicato rapporto uomo/natura, un tema quanto mai urgente che unisce diverse sensibilità e attenzioni. Per l’evento sono stati selezionati quattro giovani artisti del territorio romagnolo e dal curriculum internazionale che hanno fatto della natura e del rapporto dell’uomo con essa un punto nodale della loro ricerca artistica: Luca Freschi, Takako Hirai, Enrico Minguzzi, Giorgia Severi.
La mostra vede anche la collaborazione della Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Milano, che ospiterà la mostra nei primi mesi del 2021.
In occasione dell’esposizione è stato realizzato un catalogo per le Edizioni Homeless Book con saggi di Luigi Codemo, Direttore della Galleria d’arte sacra dei Contemporanei di Milano, Giuliano Zanchi, Direttore scientifico della Fondazione Adriano Bernareggi di Bergamo, Paolo Sacchini, Direttore della Collezione Paolo VI- arte contemporanea di Concesio e Giovanni Gardini Museo Diocesano di Faenza e curatore della mostra.
Catalogo Edizioni Homeless Book // testi di Luigi Codemo, Giovanni Gardini, Paolo Sacchini, Giuliano Zanchi
ingresso libero
museodiocesanofaenza.it
INAUGURAZIONE
venerdì 4 settembre ore 19.00
ORARI MOSTRA
martedì 10.00-12.30
venerdì 16.30-18.30
sabato 10.00-12.30/16.30 – 18.30
APERTURE STRAORDINARIE
in occasione di Made in Italy 2020: la ceramica italiana guarda al futuro
sabato 5 settembre ore 10.00-22.00 | domenica 6 settembre ore 10.00-19.00
Pittori fantastici nella Valle del Po
Padiglione d’Arte contemporanea, 3 luglio / 27 settembre 2020
A cura di Camillo Langone
Pittori fantastici nella Valle del Po è l’arte del nostro tempo, del nostro spazio e della fantasia di 42 artisti fantastici, qualunque sia l’accezione che vogliamo dare a questo aggettivo. Siamo a Ferrara ossia nell’ultimo tratto della Valle del Po, definizione geografica e poetica (alla maniera di Mario Soldati) che designa l’intero bacino dal Monviso al Delta, compresa la montagnosa sezione iniziale.
Questa è più di una mostra d’arte contemporanea: è una mostra d’arte vivente, come tutti i suoi protagonisti. E molto più di una mostra d’arte genericamente italiana o ancor più genericamente internazionale: è la mostra dell’arte peculiarmente padana. Bellezza che, in questa forma, non potrebbe esistere altrove.
Per molti quadri esposti “fantastico” ha valore di iperbole, di aggettivo superlativo e ammirativo. Per molti altri significa inoltre «creato dalla fantasia, o in cui ha parte prevalente la fantasia», siccome il surreale compensa la piattezza del reale, e il sogno più bizzarro scaturisce dalla pianura più uniforme.
Tutti gli artisti in mostra sono nati o residenti in prossimità del più lungo fiume d’Italia. Tutte le opere sono legate al territorio: alcune già esistenti, molte realizzate appositamente per ricreare il nesso umanistico, e dunque umano, fra luoghi e committenza, fra luoghi e arte. Città, paesi, ponti, chiese, parchi, risaie, pesci, santi patroni, personaggi di Ovidio o dell’Ariosto o della vita moderna vengono pittoricamente celebrati, animati dal soffio dell’arte intesa come risarcimento e terapia.
Pittori fantastici nella Valle del Po riporta al centro della produzione artistica Ferrara e si propone di riattivare il glorioso policentrismo padano oggi sofferente per la fortissima attrazione esercitata da Milano. Ancora una volta, tanti anni dopo l’Officina ferrarese e la Metafisica, grandi artisti italiani si affacciano sulle rive del Po e cominciano a dipingere.
Organizzatori
Comune di Ferrara, Servizio Musei d’Arte e Fondazione Ferrara Arte
A cura di
Camillo Langone
Orari
10 – 13.00 / 16.00 – 19.30
Chiuso il lunedì
Aperto il 15 agosto
L’ingresso è consentito a 18 persone ogni 30 minuti
Indicazioni per una visita in sicurezza
La prenotazione è fortemente consigliata
Prenotazioni: prenotazionemusei.comune.fe.it
Maggiori informazioni…
THE ART OF REBIRTH
Gehard Demetz, Enrico Minguzzi, Davide Bramante
Galleria Ventoblu | Polignano a Mare
20 maggio – 20 settembre 2020
L’immaginazione artistica non conosce paure e distanze: è l’accelleratore creativo del pensiero, per contribuire a una nuova idea di rinascita. Dopo il lockdown la Galleria Ventoblu è lieta di annunciare la mostra collettiva che segna la riapertura della stagione espositiva 2020. Tre artisti contemporanei, tre differenti generi, altrettante modalità espressive. Un denominatore comune: l’apertura sperimentale verso i linguaggi più internazionali della creatività. È questo confronto tra pratiche artistiche e tendenze del contemporaneo l’obiettivo della mostra “The Art of Rebirth”, visibile dal XX maggio al XX settembre. Come si sono evoluti linguaggi tradizionali, che affondano le loro radici nella Storia dell’arte, e forme espressive come pittura, scultura, fotografia? Provano a raccontarlo – con l’obiettivo di raccogliere pensieri, idee ed esperienze sul tema della rinascita – le opere dello scultore Gehard Demetz, del pittore Enrico Minguzzi e del fotografo Davide Bramante.
Per l’occasione i tre artisti presentano ciascuno un nucleo di opere recenti – tra le più emblematiche del loro percorso creativo -, affiancate da lavori inediti, realizzati ad hoc. Scultore di fama mondiale, presenza fissa alle più importanti fiere internazionali, Gehard Demetz (Bolzano, 1972) espone in galleria due opere scultoree, testimonianza del suo profondo interesse per la scultura lignea, da lui declinata in chiave contemporanea con un linguaggio che fonde riferimenti al pensiero esistenzialista e alle teorie di Rudolf Steiner. Nei suoi lavori la nobile arte della scultura in legno si proietta in una nuova dimensione grazie all’ibridazione con l’estetica dei mondi digitali, di cui sono prova i tasselli che Demetz intaglia e dispone con cura meticolosa come fossero pixel. La ricerca spasmodica di nuove strade per la scultura, lo spinge a realizzare opere in diversi formati, con attenzione alla resa della corporeità e della tensione emotiva. Spiega Demetz: «Voglio che l’osservatore instauri un contatto con i miei lavori, che abbia quindi un ruolo attivo. L’estetica, infatti, è una questione del tutto relativa: mi aiuta, cioè, a raccontare una storia in modo personale».
Di Enrico Minguzzi (Cotignola, RA, 1981), invece, si potrà ammirare un ciclo di nuovi dipinti (2019/2020) sul tema del paesaggio, genere che l’artista reinventa portandolo ai limiti dell’astrazione. Minguzzi dipinge infatti luoghi reali che appartengono alla sua memoria e al suo vissuto, ma li trasforma in visioni astratte, al confine tra realtà e immaginazione. Nella sua pratica si avvale di pittura aolio che sovrappone a pigmenti monocromi in resina epossidica. Il suo lavoro, sospeso tra astrazione e figurazione, reinterpreta – portandola a nuovi esiti – la longeva tradizione degli “ultimi naturalisti” (Francesco Arcangeli), che definì un preciso momento storico dell’Informale italiano. L’attenzione, in questi lavori, è tutta sul colore: elemento costruttivo che dà nuove energie alla sua personalissima grammatica pittorica, caratterizzata da quell’effetto di dilatazione dello spazio che lo stesso Minguzzi ha definito «disequilibrio perfetto».
Davide Bramante (Siracusa, 1970) torna in galleria con una raccolta di photos a colori della serie “My Own Rave”, progetto fotografico a lungo termine consacrato alla vita delle metropoli, con le loro vertiginose architetture di ieri e di oggi. Fulcro del suo linguaggio è la sovrapposizione di immagini: da 4 a 9 scatti non digitali, tutti realizzati live, ovvero in fase di ripresa. «Le photos sono il frutto di ciò che amo e conosco di più: i viaggi, la storia dell’arte, l’architettura e la fotografia… Mi affascina l’idea di poter condensare queste passioni in una sola immagine di grande impatto visivo», spiega Bramante. «Tutto avviene per sovrapposizioni spaziali e temporali. Non è solo uno strumento creativo, ma il modo migliore per esprimere un’idea, entro (ed oltre) la realtà».
Coordinate mostra
THE ART OF REBIRTH
Galleria Ventoblu
Via Conversano 14
Polignano a Mare (BA)
Dal XX maggio al XX settembre 2020
Orari: in settimana 17-21, domenica 11-13.30
WWW.VENTO-BLU.COM
Gli artisti di Selvatico in favore dell’ospedale
Umberto I di Lugo di Romagna
Sostieni la lotta al Coronavirus acquistando un’opera d’arte
19 alberi blu, 2020, digital painting printed on Canson Infinity Fine Art paper, sheet dimension 33 x 41 cm, print dimension 18 x 30 cm
La campagna di raccolta fondi a favore dell’ospedale “Umberto I” di Lugo parte dal Museo Civico Luigi Varoli per reagire a questo grande momento di crisi con un’iniziativa concreta.
La proposta di mettere in piedi un’azione di sostegno a chi sta lottando per contrastare questo virus, fatta a Massimiliano Fabbri, responsabile del Museo Varoli, e ci è parsa da subito una buona idea: utilizzare la vasta rete tra artisti provenienti da tutto il territorio nazionale con Selvatico: la rassegna di mostre di arte contemporanea diffusa sul territorio della Bassa Romagna e non solo, a partire dal Museo di Cotignola, suo cuore e centro pulsante.
Per aderire collegati a questo LINK e compila il modulo per la prenotazione delle opere:
Selvatico contro Covid-19
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Antinomia – Enrico Minguzzi – mostra personale
12 ottobre 2019 / 26 gennaio 2020
Museo di San Domenico – Il Pomo Da DaMo contemporary art Imola (Bo)
Il titolo Antinomia rimanda ai concetti di contrapposizione e contraddizione che l’artista indaga attraverso il tema del paesaggio.
Il progetto espositivo presenta la più recente produzione di Minguzzi e gli esiti dell’incontro con il patrimonio del Museo imolese, costruendo un percorso che parte dal linguaggio pittorico per approdare alla scultura in 3d. Le opere pittoriche, esposte al piano terra del Museo e presso la Galleria, mostrano una pittura di paesaggio realizzata ad olio che si sovrappone ai fondi monocromi dai colori fluorescenti in resina epossidica, ponendo superficie e supporto in una condizione di dialogo, contrasto e reciproca compensazione. Composizioni apparentemente pacate, ricostruzioni di luoghi impressi nella memoria dell’artista che si riformano sul piano pittorico stabilendo nuove condizioni formali e percettive, nell’idea, come la definisce l’artista, di “disequilibrio perfetto”. Tra i dipinti sarà presente anche una reinterpretazione pittorica della vista satellitare della città di Imola. Ancora un paesaggio antinomia quindi, in cui l’unico luogo reale, riportato in maniera analitica, diviene forma astratta.
Le opere scultoree, anch’esse pigmentate con colori fluorescenti, trovano invece spazio all’interno delle vetrine del Museo Scarabelli. Si affiancano ai reperti fossili e ai minerali con cui condividono forme e fattezze, ma nei confronti dei quali si pongono in contrasto in quanto a genesi: sono di fatto mappature sonore, traduzioni tridimensionali di suoni campionati all’esterno del museo. Un paradosso in cui suoni e rumori della quotidianità, facilmente riconoscibili, divengono forme di natura astratta.
Enrico Minguzzi
Antinomia
12 ottobre 2019 – 26 gennaio 2020
Imola / Museo di San Domenico
Il Pomo da DaMo Contemporary Art
Museo di San Domenico
via Sacchi 4, Imola – Bo
orari di apertura:
dal martedì al venerdì 9-13
sabato 15-19
domenica 10-13; 15-19
Il Pomo da DaMo Contemporary Art
via XX Settembre 27, Imola – Bo
orari di apertura:
martedì e giovedì 10-12.30
mercoledì 16.30-19
venerdì e sabato 10-12.30 e 16.30-19
domenica su appuntamento
Info : Musei civici di Imola
0542-602609
musei@comune.imola.bo.it www.museiciviciimola.it
Il Pomo da DaMo Contemporary Art
333-4531786
info@ilpomodadamo.it www.ilpomodadamo.it
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Domenica 1 dicembre 2019 alle ore 16.00, presso l’auditorium Aldo Villa nel Museo di San Domenico, si terrà la presentazione del catalogo Antinomie che documenta il percorso artistico di Enrico Minguzzi, le cui opere sono in mostra fino al 26 gennaio 2020 presso il Museo di San Domenico e la Galleria Il Pomo da DaMo Contemporary Art di Imola.
Il catalogo documenta gli ultimi due anni di lavoro dell’artista romagnolo raccolti sotto il titolo Antinomie che rimanda ai concetti di contrapposizione e contraddizione che Minguzzi indaga attraverso il tema del paesaggio. Il volume presenta testi critici di Paolo Trioschi, Daniele Torcellini Francesca Baboni e StefanoTaddei e una scheda biografica di Franco Bertoni.
Domenica 1 dicembre saranno presenti l’artista e i critici e, dopo la presentazione del volume, il pubblico potrà visitare la mostra accompagnato dall’artista che illustrerà il proprio lavoro.
Il Museo di San Domenico inoltre affianca alla mostra un calendario di tre appuntamenti pensati per i più piccoli dedicati al percorso artistico di Enrico Minguzzi, per un approccio ludico e formativo all’arte contemporanea.
Al primo appuntamento domenica 1 dicembre l’artista stesso farà una breve incursione mentre si tiene il laboratorio Un artista al Museo? Paesaggi… stravaganti! che prende spunto dal libro di Bruno Munari Disegnare un albero per approdare agli inediti paesaggi di Enrico Minguzzi. Venite a scoprire con i vostri bambini cosa accadrà!
Laboratori per bambini al Museo di San Domenico:
domenica 1 dicembre ore 16
Un artista al Museo?
Paesaggi… stravaganti!
età consigliata 3-6 anni, su prenotazione
domenica 15 dicembre ore 16
Suoni in forme… fluorescenti!
Caccia al tesoro sonora
età consigliata 6-11 anni, su prenotazione
sabato 28 dicembre ore 16
Magica notte fluo al Museo!
Caccia al tesoro sonora
età consigliata 7-11 anni, su prenotazione
Le attività didattiche proposte dai Musei civici fanno parte del calendario di appuntamenti di Giocamuseo 2019-20
Orari di apertura della mostra
Antinomia
Enrico Minguzzi
12 ottobre – 26 gennaio 2020
Museo di San Domenico
dal martedì al venerdì 9-13
sabato 15-19
domenica 10-13; 15-19
Il Pomo da DaMo Contemporary Art
martedì e giovedì 10-12.30
mercoledì 16.30-19
venerdì e sabato 10-12.30 e 16.30-19
domenica su appuntamento
Info
Musei civici 0542-602609
musei@comune.imola.bo.it www.museiciviciimola.it
Il Pomo da DaMo Contemporary Art 333-4531786
info@ilpomodadamo.it www.ilpomodadamo.it
Enrico Minguzzi – Antinomia
Sabato 12 ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo, si inaugura alle ore 17 presso il Museo di San Domenico di Imola e alle ore 18.30 presso la Galleria Il Pomo da DaMo Contemporary Art Antinomia, mostra personale di Enrico Minguzzi..
Il titolo Antinomia rimanda ai concetti di contrapposizione e contraddizione che l’artista indaga attraverso il tema del paesaggio.
Il progetto espositivo presenta la più recente produzione di Minguzzi e gli esiti dell’incontro con il patrimonio del Museo imolese, costruendo un percorso che parte dal linguaggio pittorico per approdare alla scultura in 3d. Le opere pittoriche, esposte al piano terra del Museo e presso la Galleria, mostrano una pittura di paesaggio realizzata ad olio che si sovrappone ai fondi monocromi dai colori fluorescenti in resina epossidica, ponendo superficie e supporto in una condizione di dialogo, contrasto e reciproca compensazione. Composizioni apparentemente pacate, ricostruzioni di luoghi impressi nella memoria dell’artista che si riformano sul piano pittorico stabilendo nuove condizioni formali e percettive, nell’idea, come la definisce l’artista, di “disequilibrio perfetto”. Tra i dipinti sarà presente anche una reinterpretazione pittorica della vista satellitare della città di Imola. Ancora un paesaggio antinomia quindi, in cui l’unico luogo reale, riportato in maniera analitica, diviene forma astratta.
Le opere scultoree, anch’esse pigmentate con colori fluorescenti, trovano invece spazio all’interno delle vetrine del Museo Scarabelli. Si affiancano ai reperti fossili e ai minerali con cui condividono forme e fattezze, ma nei confronti dei quali si pongono in contrasto in quanto a genesi: sono di fatto mappature sonore, traduzioni tridimensionali di suoni campionati all’esterno del museo. Un paradosso in cui suoni e rumori della quotidianità, facilmente riconoscibili, divengono forme di natura astratta.
Antinomia, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei, è stata realizzata dai Musei civici del Comune di Imola, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, ed è stata proposta dall’Associazione culturale Il Pomo da DaMo, vincitrice del concorso promosso dai Musei civiciChiamata alle arti! 2017 per la sezione riservata alle Associazioni culturali del territorio imolese.
Domenica 1 dicembre alle ore 16.00 si terrà al Museo di San Domenico la presentazione del catalogo Antinomie e a seguire una visita guidata alla mostra condotta dallo stesso artista.
La mostra resterà aperta dal 12 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020
Enrico Minguzzi
Antinomia
12 ottobre 2019 – 26 gennaio 2020
Imola / Museo di San Domenico
Il Pomo da DaMo Contemporary Art
Museo di San Domenico
via Sacchi 4, Imola – Bo
orari di apertura:
dal martedì al venerdì 9-13
sabato 15-19
domenica 10-13; 15-19
Il Pomo da DaMo Contemporary Art
via XX Settembre 27, Imola – Bo
orari di apertura:
martedì e giovedì 10-12.30
mercoledì 16.30-19
venerdì e sabato 10-12.30 e 16.30-19
domenica su appuntamento
Info : Musei civici di Imola
0542-602609
musei@comune.imola.bo.it www.museiciviciimola.it
Il Pomo da DaMo Contemporary Art
333-4531786
info@ilpomodadamo.it www.ilpomodadamo.it
Laboratori per bambini
Museo di San Domenico
domenica 1 dicembre ore 16
Un artista al Museo?
Paesaggi…stravaganti!
età consigliata 3-6 anni
domenica 15 dicembre ore 16
Suoni in forme …fluorescenti!
Caccia al tesoro sonora
età consigliata 6-11 anni
domenica 29 dicembre
dalle 20.30 alle 8.30
del mattino successivo
Magica notte fluo al Museo!
età consigliata dai 7-11 anni
ENRICO MINGUZZI
Il tempo che si attende divora
Mostra personale
Dal 24 ottobre al 16 novembre 2019
Inaugurazione giovedì 24 ottobre dalle 17 alle 21
sarà presente l’artista
COMUNICATO STAMPA
In attesa della settimana d’arte torinese, Crag Gallery presenta la mostra personale di Enrico Minguzzi “Il tempo che si attende divora”, a distanza di due anni dalla precedente, dal 24 ottobre al 16 novembre 2019.
In occasione della mostra verranno esposte le opere più recenti dell’artista: pitture di paesaggio realizzate ad olio che si sovrappongono a fondi monocromi dai colori fluorescenti in resina epossidica. Il nuovo percorso tecnico-artistico dell’artista, frutto di una lunga ricerca, è confluito nell’unione tra la pittura che già lo contraddistingue con nuove soluzioni percettive e tecniche.
Minguzzi riporta sulla tela i paesaggi a lui cari, in stratificazioni che includono la natura incontaminata e selvaggia di sponde lacustri, di intrecci di erbe, di boschi, di skyline offuscati e cieli plumbei che esistono nella sua memoria e attinge ai luoghi che lo circondano. Tutto ciò si unisce alla nuova tecnica pittorica che permette all’artista di esprimere originali e dettagliatissime soluzioni formali, che ne esaltano la perizia tecnica ed il lavoro minuzioso di stratificazione pittorica.
La protagonista indiscussa è la luce, sia nella rappresentazione sia nella materia, che crea quel legame immediato con lo spettatore, così indiscutibilmente presente nelle opere di Enrico Minguzzi.
La mostra sarà visitabile nell’orario della galleria da martedì a venerdì 15,30 -19,30
sabato 10.30-13.00 / 15,30-19,30ogni mattina su appuntamento
Per informazioni
info@cragallery.com
+39 3351227609
CHIONO REISOVA ART GALLERY – CRAG
via Giolitti, 51 – 10123 Torino
www.cragallery.com