HORTUS. La pazienza e la grazia | OTTO Gallery, Bologna
HORTUS.
La pazienza e la grazia
da un’idea di Davide Benati | an idea by Davide Benati
OTTO Gallery, Bologna
opening 12 october 2024 6 PM
12.10 – 21.12.2024
Davide Benati, Gianni Dessì,
Enrico Minguzzi, Nicola Samorì
ITA
Dopo la mostra Stazionari Altrove del 2023, a cura di Matteo Montani, con HORTUS. La pazienza e la grazia, progetto a cura di Davide Benati, OTTO Gallery è lieta di presentare il secondo appuntamento dedicato all’ideazione di un progetto espositivo da parte di un artista della galleria.
Il titolo rimanda a suggestioni antiche legate alla cura e alla ricerca della bellezza. Dagli Hortiromani all’Hortus conclusus monastico medievale fino al giardino ornamentale vi è l’idea che non possa esserci cura senza pazienza e incanto senza grazia. Il giardino-orto, luogo dove il lavoro trasforma la natura e produce frutti e il giardino-ornamentale, luogo lussureggiante di pace, silenzio e bellezza sono spazi simbolici di perfetta armonia tra mondo naturale e umano intelletto e si prestano ad essere assimilati alla tela e alla pratica del pittore. L’opera è centro fisico ma anche e soprattutto spirituale e intellettuale dell’artista, luogo che richiede lavoro e pazienza. Per i quattro artisti l’Hortus diventa la metafora di un modus operandi che li accomuna, profondamente radicato nella pratica di ciascuno, fatto di pazienza, lentezza e cura.
E’ attraverso questo approccio al fare che Davide Benati (Reggio Emilia, 1949), Gianni Dessì (Roma, 1955), Enrico Minguzzi (Cotignola, 1981) e Nicola Samorì (Forlì, 1977) si confrontano su un aspetto della loro ricerca, quello della bellezza, che è implicitamente presente nelle poetiche di ciascuno. Dagli acquarelli su carta di riso densi o rarefatti, pregni di sollecitazioni letterarie, echi e silenzi di Davide Benati alla pittura sondata nei suoi valori poetici e percettivi, intesa come esperienza del vedere, di Gianni Dessì, fino alle lucenti e meticolose immagini mentali vocate a innescare cortocircuiti di Enrico Minguzzi e alle forme esauste di Nicola Samorì, in bilico tra l’essere e il non essere, il narrare e il tacere, in mostra “ogni lavoro ha in sé l’enigma, a volte risolto o spesso soltanto inseguito, della presenza di un’idea di bellezza che avvolge, soffoca, inebria e inganna il lavoro del pittore”. (D. Benati)
ENG
After the exhibition *Stazionari Altrove* in 2023, curated by Matteo Montani, OTTO Gallery is pleased to present the second event dedicated to the development of an exhibition project by one of the gallery’s artists with *HORTUS. Patience and Grace,* a project curated by Davide Benati.
The title evokes ancient ideas connected to the care and pursuit of beauty. From the Roman *Horti* to the medieval monastic *Hortus conclusus* and the ornamental garden, there exists the notion that there can be no care without patience, and no enchantment without grace. The vegetable garden, a place where labor transforms nature and yields fruit, and the ornamental garden, a lush space of peace, silence, and beauty, are symbolic realms of perfect harmony between the natural world and the human intellect. They are akin to the canvas and the painter’s practice. The artwork becomes not only a physical center but, above all, a spiritual and intellectual space for the artist, requiring both effort and patience. For these four artists, the *Hortus* becomes a metaphor for a shared *modus operandi*, deeply rooted in each artist’s practice, characterized by patience, slowness, and care.
It is through this approach to creation that Davide Benati (Reggio Emilia, 1949), Gianni Dessì (Rome, 1955), Enrico Minguzzi (Cotignola, 1981), and Nicola Samorì (Forlì, 1977) explore a facet of their work: beauty, implicitly present in each of their artistic expressions. From the dense or rarefied watercolors on rice paper, laden with literary stimuli, echoes, and silences by Davide Benati, to Gianni Dessì’s exploration of painting’s poetic and perceptual values, understood as an experience of seeing, and from the luminous, meticulously crafted mental images by Enrico Minguzzi, which trigger conceptual short circuits, to the exhausted forms of Nicola Samorì, poised between being and non-being, narration and silence, in this exhibition “each work holds within itself the enigma—sometimes solved, often only pursued—of the presence of an idea of beauty that envelops, suffocates, intoxicates, and deceives the painter’s craft.” (D. Benati)
OTTO Gallery Arte Contemporanea, Via D’Azeglio 55 – 40123 Bologna
info@otto-gallery.it
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