CANTIERE DISEGNO – Biennale Disegno Rimini
Cantiere Disegno.
Cinquanta artisti nelle stanze del contemporaneo a cura di Andrea Losavio, Annamaria Bernucci e Massimo Pulini
Museo della Città, Ala Nuova del Museo via Tonini 1, 28 aprile – 15 luglio 2018
In qualche misura tutti i disegni abitano quel passaggio che sta tra lo stato aereo del pensiero e quello concreto dell’opera, tra la vaghezza delle idee e la solidità delle azioni, tra il regno dell’imponderabile e quello della percezione. La metamorfosi di un segno che sul foglio inizia ad assumere una forma, è sempre un’epifania di senso, al pari di un movimento che si tramuta in viaggio. Il disegno racconta e nasconde, lascia intuire e cancella, è metafora della conoscenza e dell’ignoto. Tra tutti gli strumenti dispiegati dall’orchestra di un artista la matita e la carta sono paragonabili a un pianoforte, per essere luogo della composizione e per il livello di estensione che consentono, dall’evanescenza appuntita e argentea alla più nera e sgranata marcatura; dallo sfumato più espanso al nitore più concentrato.
Soffia il caldo e il freddo dalla medesima bocca, la frase di Erasmo da Rotterdam, desunta da un’espressione di Boccaccio, sembra adattabile all’atto stesso di disegnare. Il disegno è una bocca che canta, parla, mangia, fischia, alita, soffia e bacia.
Attraverso l’alfabeto e la capacità evocativa dei segni, con la traccia di una materia senza peso, si può comporre un volto umano, eppure basta aggiungere o sottrarre uno di quei tratti vergati sul foglio che il reale può svanire d’incanto e al suo posto si incontra il mostruoso o il mistero, basta un segno e dall’aulico si passa al grottesco, dalla forma all’informe, dal chiuso all’aperto, dal visibile all’invisibile. Per queste ragioni il disegno è da sempre il terreno della sperimentazione, il laboratorio delle idee, la palestra dei gesti e degli stili, il cantiere del nuovo.
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