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ITA
Giovedì 14 dicembre alle ore 17.30, presso la Pinacoteca San Francesco di San Marino, si inaugura la mostra Animali da fiore di Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981) a cura di Paolo Rondelli. L’esposizione, promossa dagli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino, presenta la produzione artistica recente dell’artista con 10 dipinti inediti e un’installazione site-specific composta da 34 elementi.
Il titolo Animali da fiore è un’antinomia che suggerisce una classificazione impossibile. Nei dipinti di Minguzzi, tutti realizzati nell’ultimo anno, sono raffigurati esemplari frutto di una proiezione immaginifica di un incontro tra forme di origine animale e vegetale. Nei dieci dipinti in mostra, la pittura di Minguzzi si evolve alla ricerca della vita: somma per poi togliere, scavare, far risaltare stratificazioni e sfumature vivide pur nei colori minerali che spesso richiamano visioni di rocce policromatiche.
Al centro della sala espositiva, è posizionato Arcipelago, un insieme di 34 micro opere realizzate su piastre di Petri, poggiate su altrettanti supporti a colonna, che ricorda un vivaio di ninfe generate su piastre da coltura biologica. Alcune di queste sono vere e proprio opere pittoriche di piccolissimo formato realizzate con le stesse modalità di quelle su tela, altre possono essere intese come delle micro narrazioni della fase iniziale del processo pittorico.
Come scrive il curatore Paolo Rondelli “gli Animali da fiore di Minguzzi sono portatori di vita, generatori di nuove forme biologiche, di nuove espressioni. Sono forme di vita spettacolari che prendono forma su vetrini da laboratorio, tessuti cromatici in coltura che cominciano a pulsare in una palude primordiale e progressivamente brillano, perché la lucentezza dell’oro li accompagna sempre, ma con discrezione, quasi col timore di mostrarsi al primo sguardo frontale”.
La mostra è accompagnata da un catalogo che include le immagini dell’allestimento.
Biografia
Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna si trasferisce a Milano dove, nel 2008, tiene la sua prima mostra personale Liqueforme, presso lo Studio d’Arte Cannaviello. Da allora i suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, tra cui: Ultimi paesaggi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola (2019), Pittori fantastici nella Valle del Poal PAC di Ferrara (2020) e Senza Figura presso la galleria Monitor, a cura di Nicola Samorì (2021), Fluoritura presso la Nuova Galleria Morone (2021), La piena dell’occhio presso l’Ex convento di San Francesco di Bagnacavallo, a cura di Saverio Verini (2022), Flos presso Altro Mondo Contemporary Art di Manila nelle Filippine (2023), EX 5 alla Pinacoteca Nazionale Bologna, a cura di Carmen Lorenzetti (2023). Ha realizzato progetti site-specifice residenze presso Areacreativa42 (2019) e Museo Civico Luigi Varoli (2020), dove ha avuto origine il nuovo ciclo della “natura morta”. Dopo aver ricevuto premi e menzioni speciali, tra cui Premio DAMS, a cura di Renato Barilli, e Premio Nazionale delle Arti, nel 2022 ha vinto il terzo premio del Premio Artistico Fondazione VAF e le sue opere sono entrate a far parte della Collezione VAF Stiftung. Nel 2023 si è aggiudicato il premio Fondazione Coppola per Premio Icona di Art Verona. Dal 2014, parallelamente al suo lavoro artistico, è membro fondatore del collettivo MAGMA, in cui sviluppa progetti che uniscono arti visive, ricerca musicale e indagine territoriale.
Enrico Minguzzi
Animali da fiore
A cura di Paolo Rondelli
Date: 15 dicembre 2023 – 17 marzo 2024
Sede: Pinacoteca San Francesco, Via Basilicius 31, Città di San Marino
Promossa da: Istituti Culturali della Repubblica di San Marino
Ingresso alla mostra: libero
Orari di apertura: 9-17 (chiuso il 25 dicembre 2023 e 1 gennaio 2024)
ENG
On Thursday, December 14th, at 5:30 PM, at the Pinacoteca San Francesco in San Marino, the exhibition “Animali da fiore” by Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), curated by Paolo Rondelli, will be inaugurated. The exhibition, promoted by the Cultural Institutes of the Republic of San Marino, showcases the artist’s recent artistic production with 10 unpublished paintings and a site-specific installation composed of 34 elements.
The title “Animali da fiore” is an antinomy that suggests an impossible classification. In Minguzzi’s paintings, all created in the last year, specimens are depicted as a result of an imaginative projection of a meeting between forms of animal and plant origin. In the ten paintings on display, Minguzzi’s painting evolves in the search for life: summing up and then removing, digging, highlighting layers, and vivid nuances even in mineral colors that often evoke visions of polychromatic rocks.
At the center of the exhibition hall is “Arcipelago,” a collection of 34 micro-works created on Petri dishes, placed on as many column supports, resembling a nursery of nymphs generated on biological culture plates. Some of these are actual small-format paintings created using the same methods as those on canvas, while others can be interpreted as micro-narrations of the initial phase of the painting process.
As curator Paolo Rondelli writes, “Minguzzi’s ‘Animali da fiore’ are bearers of life, generators of new biological forms, of new expressions. They are spectacular forms of life that take shape on laboratory slides, chromatic tissues in culture that begin to pulsate in a primordial swamp and progressively shine because the brilliance of gold always accompanies them, but discreetly, almost with the fear of revealing themselves at the first frontal glance.”
The exhibition is accompanied by a catalog that includes images of the setup.
Biography:
Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), after graduating from the Academy of Fine Arts in Bologna, moved to Milan where, in 2008, he held his first solo exhibition, “Liqueforme,” at the Studio d’Arte Cannaviello. Since then, his works have been exhibited in solo and group shows, including: “Ultimi paesaggi” at the Fondazione Cassa di Risparmio di Imola (2019), “Pittori fantastici nella Valle del Poal” at PAC in Ferrara (2020), and “Senza Figura” at the Monitor gallery, curated by Nicola Samorì (2021). He has also participated in exhibitions such as “Fluoritura” at the Nuova Galleria Morone (2021), “La piena dell’occhio” at the Ex Convent of San Francesco in Bagnacavallo, curated by Saverio Verini (2022), and “Flos” at Altro Mondo Contemporary Art in Manila, Philippines (2023). His site-specific projects include residences at Areacreativa42 (2019) and Museo Civico Luigi Varoli (2020), where the new cycle of “natura morta” originated. After receiving awards and special mentions, including the DAMS Award curated by Renato Barilli and the National Arts Award, he won the third prize of the VAF Foundation Artistic Prize in 2022, and his works became part of the VAF Stiftung Collection. In 2023, he was awarded the Fondazione Coppola Prize for the Art Verona Icon Award. Since 2014, alongside his artistic work, he has been a founding member of the MAGMA collective, where he develops projects that combine visual arts, musical research, and territorial investigation.
Enrico Minguzzi
Animali da fiore
Curated by Paolo Rondelli
Dates: December 15, 2023 – March 17, 2024
Venue: Pinacoteca San Francesco, Via Basilicius 31, City of San Marino
Promoted by: Cultural Institutes of the Republic of San Marino
Exhibition admission: free
Opening hours: 9 AM – 5 PM (closed on December 25, 2023, and January 1, 2024)
Information: email info.museidistato@pa.sm | tel. +39 0549 888245 | website www.museidistato.sm
Press Office: Irene Guzman | Tel. 349 1250956 | irenegzm@gmail.com
Enrico Minguzzi (Nuova Galleria Morone, Milano) ha vinto il premio Icona sostenuto da Fondazione Coppola con l’opera D’oro decoro (2022). Icona è lo storico premio di ArtVerona dedicato al riconoscimento di un’opera significativa all’interno del panorama dell’arte contemporanea. Il Premio nell’edizione 2022 e 2023 della manifestazione è sostenuto dalla Fondazione Coppola di Vicenza: l’opera acquisita entrerà quindi a far parte di una delle collezioni del territorio più conosciute e apprezzate dal pubblico. La Fondazione Coppola ha assegnato il riconoscimento a Minguzzi in quanto la sua opera «Rappresenta una originale ricerca, in cui la pittura sembra disperdersi nello spazio e allo stesso tempo raccogliersi in concrezioni, quasi che la materia pittorica viva di vita propria al di là della volontà del suo autore. Questa sintesi è una metafora stessa della pittura che oscilla periodicamente tra i generi senza morire mai»
Dopo la tappa tedesca (Kiel, Stadtgalerie, 11 marzo – 22 maggio 2022), il IX Premio Fondazione VAF arriva a Ferrara. Dal 5 marzo al 4 giugno le sale al piano nobile del Castello Estense ospitano questo prestigioso appuntamento, istituito dall’omonima fondazione tedesca per sostenere l’arte contemporanea italiana e dare impulso allo scambio culturale tra Italia e Germania.
Il premio nasce nel 2003 allo scopo di promuovere, in particolare, il potenziale artistico e creativo degli artisti under 40. Nel corso degli anni l’organizzazione del concorso ha vantato numerose collaborazioni con sedi espositive di rilievo, nazionali e tedesche, come il Mart di Rovereto, il Museo della Permanente di Milano, il MACRO Testaccio di Roma, il Museo civico di Palazzo della Penna di Perugia, l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt, la Künstlerhaus di Graz e la Stadtgalerie di Kiel.
In mostra nove protagonisti della scena contemporanea: Luca Azzurro, Renata e Cristina Cosi, Silvia Inselvini, collettivo KEM, L’orMa, Enrico Minguzzi, Sebastiano Raimondo, Dario Tironi, Valeria Vaccaro.
Il vincitore di questa edizione è stato L’orMA (Lorenzo Mariani) per la reinterpretazione dei materiali della scultura con intenti di ironica leggerezza; a Valeria Vaccaro è stato conferito il secondo premio per la capacità di metamorfosi dei materiali plastici; a Enrico Minguzzi è stato assegnato il terzo riconoscimento per la ricerca sulla trama pittorica e segnica della composizione. Una menzione speciale è stata riconosciuta al collettivo KEM per la promettente ricerca improntata nell’ambito dell’arte dei nuovi media.
Oltre alle creazioni dei nove artisti sono esposte alcune opere di Paolo Baratella (Bologna, 1935) a cui è stato conferito un premio alla carriera.
Per Ferrara la mostra costituisce una straordinaria occasione per proiettarsi al centro delle dinamiche artistiche attuali attraverso le opere di talentuosi artisti italiani. La riflessione proposta dall’organizzazione della manifestazione cerca di osservare con estrema attenzione i temi del contemporaneo concentrandosi non solo sui generi più tradizionali della pittura e della scultura, ma anche sulla fotografia e sui nuovi media quali installazioni e video arte.
La mostra è accompagnata da un catalogo in edizione bilingue italiano-inglese edito da Manfredi Edizioni.
IX PREMIO FONDAZIONE VAF
Ferrara, Castello Estense
5 marzo – 4 giugno 2023
Mostra organizzata da
Fondazione VAF in collaborazione con Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara
Presidente VAF STIFTUNG
Thorsten Feierabend
Comitato di selezione
Nicoletta Colombo, Volker W.Feierabend, Elena Pontiggia, Serena Redaelli
Giuria
Volker W.Feierabend, Daniela Ferrari, Elena Pontiggia, Cesare Biasini Selvaggi
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Orari di apertura
Dalle 10.00 alle 18.00, chiuso il martedì (la biglietteria chiude 45 minuti prima)
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Informazioni e biglietteria
0532 419180
castelloestense@comune.fe.it | www.castelloestense.it
Prenotazioni
https://www.comune.fe.it/prenotazionemusei
Ufficio stampa
Anja Rossi
3404190867
comunicazione.ferrararte@comune.fe.it
Sabato 4 febbraio 2023 alle ore 18, aprirà al pubblico – con orario prolungato fino alle 24 – la quinta edizione del progetto espositivo EX, a cura di Carmen Lorenzetti, promosso da Accademia di Belle Arti di Bologna in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Ravenna, che mira a riportare all’attenzione del pubblico storia e memoria dei due istituti attraverso le opere di artisti formatisi al loro interno e oggi riconosciuti a livello nazionale ed internazionale. L’evento è organizzato nell’ambito di Ababo Art Week, calendario di appuntamenti sviluppato in collaborazione con ART CITY Bologna, programma istituzionale di mostre e iniziative speciali coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea del Settore Musei Civici Bologna, in concomitanza con Arte Fiera.
Dal 2016, il progetto EX ha presentato il lavoro di artiste e artisti quali Riccardo Baruzzi, Pierpaolo Campanini, Paolo Chiasera, Cristian Chironi, Flavio de Marco, Andrea Facco, Michael Fliri, Andrea Galvani, Margherita Moscardini, Andrea Nacciarriti, Marco Neri, Alessandro Pessoli, Leonardo Pivi, mantenendo centrale il suo valore esemplare, ovvero quello di portare esempi di successo e di rappresentare un incoraggiamento importante per studentesse e studenti.
Quest’anno, la collettiva EX5, ospitata fino al 12 marzo 2023 nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna, presenta una selezione di opere di sei artisti diplomati alle Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, accomunati dal punto di vista generazionale: Giovanni Blanco (1980), Jacopo Casadei(1982), Rudy Cremonini (1981), Domenico Grenci (1981), Enrico Minguzzi (1981) e Nicola Samorì (1977).
La mostra intende riflettere sulla pratica pittorica, tornata particolarmente in auge a livello globale negli ultimi anni, e comune a tutti gli artisti presenti in mostra. Tra loro, mostrano assonanze che fanno pensare a vere e proprie affinità elettive, ancora più palpabili ragionando per duetti. Nicola Samorì ed Enrico Minguzzi lavorano su un’immagine classica, particolarmente legata alla tradizione, che però viene negata, deturpata o cancellata dai due artisti che compiono una sorta di damnatio memoriae sulla figurazione. Giovanni Blanco e Domenico Grenci costruiscono immagini che si relazionano con un’ideale di bellezza del passato, anche se mai in maniera pacifica, ma terremotata da sterzate che ricostituiscono una distanza problematica con il modello. Jacopo Casadei e Rudy Cremonini, infine, operano in maniera fulminea, volutamente sgrammaticata, evocativa di sensazioni e di atmosfere che si danno nel porre e mai nel levare: costruiscono così stratificazioni di colore fino ad arrivare al momento giusto dell’apparizione dell’immagine.
Il progetto è accompagnato da un catalogo con contributi di Carmen Lorenzetti e degli artisti e docenti Luca Bertolo e Massimo Pulini (già maestro di pittura di Blanco e Samorì). Sono previsti inoltre tre workshop (due all’Accademia di Belle Arti di Bologna e uno all’Accademia di Belle Arti di Ravenna) tenuti dagli ex studenti che torneranno nelle aule dove hanno studiato per restituire da un punto di vista simbolico la loro esperienza alle artiste e agli artisti del futuro, creando un cortocircuito virtuoso e fertile.
Sabato 4 febbraio (ore 18-24; ultimo ingresso: ore 23) e domenica 5 febbraio (ore 10-19; ultimo ingresso: ore 18.30), il pubblico potrà usufruire di un servizio di mediazione realizzato da studentesse e studenti del Dipartimento di Comunicazione e didattica dell’arte.
Pinacoteca Nazionale di Bologna, Salone degli Incamminati
Via delle Belle Arti, 56, Bologna
Inaugurazione
Sabato 4 febbraio, ore 18-24 (orario prolungato in occasione della ART CITY White Night).
Orari di visita
Martedì, mercoledì: ore 9-14; da giovedì a domenica e festivi: ore 10-19.
Ingresso libero
Gli ingressi saranno contingentati per motivi di sicurezza.
Borse e zaini dovranno essere depositati all’ingresso.
Allestimento
A cura delle studentesse e degli studenti del primo e secondo anno del Biennio di scenografia e allestimenti degli spazi espositivi e museali, con il coordinamento della Prof.ssa Rosanna Fioravanti e del Prof. Carlo Messori.
Ufficio stampa
Accademia di Belle Arti di Bologna
Irene Guzman
ufficiostampa@ababo.it
Tel. +39 349 1250956
Venerdì 23 settembre alle ore 18, all’interno delle antiche sale dell’Ex Convento di San Francesco a Bagnacavallo, apre al pubblico la mostra La piena dell’occhio, personale di Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981) a cura di Saverio Verini. L’esposizione, promossa dal Comune di Bagnacavallo e organizzata dal Museo Civico delle Cappuccine in occasione della Festa di S. Michele, , offre uno spaccato della produzione artistica recente dell’artista: oltre quaranta tra dipinti e sculture, realizzati tra il 2021 e il 2022.
Il titolo della mostra La piena dell’occhio allude al traboccamento, all’inondazione di immagini e forme tridimensionali che si inseriscono negli ambienti dell’Ex Convento come delle presenze silenziose e insieme appariscenti. Artista al confine tra figurazione e astrazione, Minguzzi compone il suo immaginario pittorico per sovrapposizioni di veli, trasparenti e sottili strati di colore, tracciando un processo di proliferazione di forme sospese. Confrontandosi con parte della grande tradizione figurativa ottocentesca, offre l’immagine di una realtà sublime ma allo stesso tempo enigmatica e febbrile. I dipinti di Minguzzi possono essere considerati dei ritratti di elementi tratti dal mondo minerale e vegetale: pietre, concrezioni, fiori ed erbe, tutti riconducibili a qualcosa di esistente in natura, ma in realtà unicamente frutto di una proiezione mentale dell’artista. Colti in una specie di stasi, i soggetti dei dipinti sembrano tuttavia pulsare di una luce misteriosa e vibrante, andando oltre il canone di uno dei generi pittorici più consolidati, la natura morta. Grazie all’utilizzo di colori quasi fluorescenti, le opere di Minguzzi si liberano da una cifra più strettamente metafisica, acquisendo un carattere energetico in grado di accendere gli spazi espositivi.
Alla serie di dipinti, in continuità con la sua produzione precedente, Minguzzi ha scelto di accostare un corpo di sculture inedite: attraverso queste opere, l’artista trova un’estensione tridimensionale alle figure che caratterizzano la propria pittura – in un processo quasi “inverso”, che vede la traduzione dei dipinti in scultura e non viceversa –, sperimentando inoltre nuove tecniche e nuovi materiali, aprendo così a ulteriori sviluppi della sua pratica artistica.
La mostra è accompagnata da un catalogo che include le immagini dell’allestimento e i testi di Davide Caroli, direttore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, e del curatore Saverio Verini.
Biografia
Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi dal titolo L’inattualità della pittura, si trasferisce a Milano dove, nel 2008, tiene la sua prima mostra personale Liqueforme, presso lo Studio d’Arte Cannaviello. Da allora i suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, tra cui: Ultimi paesaggi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola (2019), Pittori fantastici nella Valle del Po al PAC di Ferrara (2020) e Senza Figura presso la galleria Monitor, a cura di Nicola Samorì (2021). Ha realizzato progetti site-specific e residenze presso Areacreativa42 (2019) e Museo Civico Luigi Varoli (2020), dove ha avuto origine il nuovo ciclo della “natura morta”. Dopo aver ricevuto premi e menzioni speciali, tra cui Premio DAMS, a cura di Renato Barilli, e Premio Nazionale delle Arti, nel 2022 ha vinto il terzo premio del Premio Artistico Fondazione VAF e le sue opere sono entrate a far parte della Collezione VAF Stiftung. Dal 2014, parallelamente al suo lavoro artistico, è membro fondatore del collettivo MAGMA, in cui sviluppa progetti che uniscono arti visive, ricerca musicale e indagine territoriale.
Enrico Minguzzi
La piena dell’occhio
A cura di Saverio Verini
Date: 23 settembre – 11 dicembre 2022
Sede: Ex Convento di San Francesco, via Luigi Cadorna 14, Bagnacavallo (RA)
Promossa da: Comune di Bagnacavallo
Organizzata da: Museo Civico delle Cappuccine
Ingresso: gratuito
Orari di apertura:
Giovedì e venerdì (fino al 6 novembre): 17-21; sabato e domenica: 10-12 e 15-18
31 ottobre, 1 novembre, 8 e 9 dicembre: 15-18
Dal 29 settembre al 2 ottobre, in occasione della Festa di San Michele, la mostra sarà visitabile con orario ampliato: 10-12 e 15-23. Domenica 2 ottobre: 10-23
ITA
Mostra personale di Enrico Minguzzi a cura di Lorenzo Belli
Dal 6 al 28 agosto 2022 dal venerdi alla domenica 18,30-21,30 – Spazio Cappella Marchi, Chiesa Della Madonna Del Carmine, via Gino Lombardi 38, Seravezza(LU)
Sabato 6 agosto 2022 alle ore 20 verrà inaugurata la mostra “Zenit” di Enrico Minguzzi a cura di Lorenzo Belli allo Spazio Cappella Marchi presso la Chiesa della Madonna del Carmine di Serravezza(LU).
Questo è il terzo appuntamento per l’anno corrente delle mostre organizzate da Alkedo aps nella caratteristica cappella barocca, di proprietà del comune di Seravezza, dove l’arte contemporanea si sposa con gli interni della storico sito versiliese.
Minguzzi è un artista al confine tra figurazione e astrazione che non prende spunto da un confronto diretto con l’oggetto ma compone il suo immaginario per sovrapposizioni di veli, trasparenti e sottili strati di colore, tracciando un processo di proliferazione di forme sospese tra la germinazione e la moltiplicazione esponenziale dei frattali. La pratica manuale, l’intuizione gestuale e la tecnica sono elementi fondamentali del suo modus operandi.
La mostra Zenit prende il nome da quel punto immaginario dell’astronomia osservativa che è intersezione tra il punto dell’osservatore e la sfera celeste e prende spunto dalla genesi costruttiva del luogo, lo spazio Cappella Marchi, che è stato realizzato sull’asse delle coordinate geografiche del luogo.
Nelle opere esposte l’artista romagnolo ipotizza un microcosmo organico dove crescono nuove aggregazioni di materia come nuove forme di vita e sembra interrogare l’osservatore su questo tipo di percezione, sulla trasformazione e sulla metamorfosi.
Con Zenit, la sua prima scultura realizzata in materiali compositi, le forme che prima erano fissate sulla tela si fanno materia come una concrezione che dal basso tende a salire verso il cielo. E’ questa ricerca verso l’infinito il suo universo tematico, questa costante ricerca di equilibrio delle forme che sembra fondere anche cromaticamente con la ricerca dei 4 elementi: acqua, aria, terra e fuoco, dappertutto forze si aggiungono e si compensano come cause ed effetti che meccanicamente si incatenano.
Nelle due tele in mostra, “Levante” e “Ponente”, il groviglio di forme prende vita come un paesaggio interiore che sembra sul punto di dilatarsi sprigionando tutta la sua energia.
Come sottolinea il curatore ”Minguzzi definisce le forme ma spetta a noi adattarci, vivere l’immensità delle sue composizioni, decifrare le forme come fossero nuvole plasmate dal vento. Lo spazio interiore aperto, così definito, sconvolge tutti i concetti dimensionali. Per noi non c’è più sistema di proporzioni o scala di riferimento e dobbiamo noi osservatori sottometterci all’interpretazione dopo che l’artista ci ha aperto le porte della sua dimensione.”
Contatti:
mail: amyconti4@gmail.com Tel: 3489537731
ENG
ZENIT
Solo exhibition of Enrico Minguzzi curated by Lorenzo Belli
Aug. 6-28, 2022 Friday through Sunday 6:30 to 9:30 p.m. – Spazio Cappella Marchi, Chiesa Della Madonna Del Carmine, via Gino Lombardi 38, Seravezza(LU)
Saturday, August 6, 2022 at 8 p.m. will be the opening of Enrico Minguzzi’s “Zenit” exhibition curated by Lorenzo Belli at Spazio Cappella Marchi at the Church of the Madonna del Carmine in Serravezza(LU).
This is the third event for the current year of exhibitions organized by Alkedo aps in the characteristic Baroque chapel, owned by the municipality of Seravezza, where contemporary art marries with the interiors of the historic Versilia site.
Minguzzi is an artist on the borderline between figuration and abstraction who does not take his cue from a direct confrontation with the object but composes his imagery by superimpositions of veils, transparencies and thin layers of color, tracing a process of proliferation of forms suspended between the germination and exponential multiplication of fractals. Manual practice, gestural intuition and technique are fundamental elements of his modus operandi.
The exhibition Zenit takes its name from that imaginary point in observational astronomy that is the intersection between the observer’s point and the celestial sphere, and takes its cue from the constructive genesis of the place, the Cappella Marchi space, which was made on the axis of the geographical coordinates of the place.
In the works on display, the Romagnolo artist hypothesizes an organic microcosm where new aggregations of matter grow as new forms of life and seems to question the viewer about this kind of perception, transformation and metamorphosis.
With Zenit, his first sculpture made of composite materials, the forms that were previously fixed on the canvas become matter like a concretion that tends to rise from below to the sky. It is this quest toward the infinite that is his thematic universe, this constant search for balance of forms that he seems to merge even chromatically with the search for the 4 elements: water, air, earth and fire, everywhere forces add up and compensate as causes and effects mechanically chaining.
In the two canvases in the exhibition, “Levante” and “Ponente,” the tangle of forms comes to life as an inner landscape that seems on the verge of expanding releasing all its energy.
As the curator points out, “Minguzzi defines the forms but it is up to us to adapt, to experience the immensity of his compositions, to decipher the forms as if they were clouds shaped by the wind. The open interior space, thus defined, disrupts all dimensional concepts. For us, there is no longer any system of proportion or scale of reference, and we observers must submit to interpretation after the artist has opened the doors of his dimension to us.”
Contact:
email: amyconti4@gmail.com Tel: 3489537731